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I Falconiformi del Vicentino - Il Falco pellegrino

I Falconiformi nel mondo comprendono dalle 60 alle 70 specie, a seconda delle classificazioni.

Nel Vicentino sono presenti come nidificanti tre specie: il Gheppio (Falco tinnunculus), il Lodolaio (Falco subbuteo) e il Falco pellegrino (Falco peregrinus). Dei tre, solo il Lodolaio nidifica in aree naturali, mentre gli altri due si riproducono anche in zone urbanizzate, su edifici o tralicci.


Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) è simbolo di velocità e potenza per le sue cacciate spettacolari effettuate in volo con inseguimenti e picchiate ad ali chiuse dove può raggiungere e superare i 250 km l'ora.

La corporatura è massiccia e ben proporzionata, con ali a punta e con base dell'ala più larga rispetto agli altri falconidi, come nel Gheppio. Anche la coda appare più corta rispetto agli altri falconi. La colorazione delle parti superiori è grigio-ardesia, che viste da lontano sembrano più scure, mentre inferiormente sono presenti sottili ma ben distinte barrature su fondo bianco, che nel sotto-ala sono più marcate e fitte. Sul capo si nota chiaramente il netto contrasto fra calottina e mustacchio scuri e ben evidenti con le guance e la gola.


Nidifica in cavità o piccole terrazze su pareti rocciose, ma anche in edifici come grattacieli e cassette-nido. Preda uccelli di piccole e medie dimensioni catturati in volo come Piccioni, Colombacci, Storni, Quaglie e piccole anatre.


È sedentario e in inverno dispersivo, parzialmente migrante con individui svernanti provenienti dai Paesi d'oltralpe. Ha subito negli anni passati gravi problemi dovuti ai pesticidi accumulati nelle uova, riducendone la natalità.


In molte città la popolazione si sta riprendendo grazie all'installazione di apposite cassette-nido su torri e campanili storici, aiutando così anche nel contenimento dei piccioni.


Testo di Mauro Fioretto, foto di Jessica Peruzzo e Marco Vicariotto




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