La scarpetta di Venere o pianella della Madonna (Cypripedium calceolus) è una pianta erbacea della famiglia delle Orchidaceae.
Fiorisce da maggio a luglio su terreni calcarei, in sottoboschi umidi di aghifoglie e latifoglie. In Italia è presente su tutto l'arco alpino e in qualche rara stazione appenninica.
La pianta è costituita da un sistema di rizomi sotterranei da cui crescono fusti eretti e villosi, mai ramificati, alti da 20 a 60 centimetri. Qui si insinuano da tre a cinque foglie oblunghe di colore verde smeraldo con marcate nervature.
I fiori, da uno a quattro per stelo, appaiono molto grandi e vistosi: sono composti da quattro petali esterni lanceolati color bruno porpora e da un labello giallo dorato la cui forma cava ricorda vagamente una pantofola. Questa caratteristica ha conferito sia il nome del genere (dal greco pédilon, ‘sandalo’) che della specie (dal latino calceolus, ‘scarpetta’).
La particolarità del labello è il risultato di un'evoluzione strategica della pianta volta ad attrarre e intrappolare gli insetti impollinatori (soprattutto Apoidei del genere Andrena, Lasioglossum e Halictus). Questi, infatti, nel tentativo di uscire dal tranello, sfiorano gli stami dell’orchidea riempiendosi di polline che, successivamente, viene trasportato involontariamente di fiore in fiore.
Malgrado la International Union for Conservation of Nature (IUCN) consideri minimo il livello di preoccupazione per questa specie, la scarpetta di Venere costituisce l’orchidea con maggiore esposizione al rischio di raccolta rispetto a tutte quelle appartenenti alla flora italiana, data la sua grande appariscenza.
Testo e foto di Cecilia Chiampo e Marco Vicariotto
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